Ciao Pierre Cardin

Desideriamo ricordarti con grande affetto per il progetto del Palazzo di Luce che volevi per Marghera. Ci avrebbe dato gioia, riscatto, lustro, tanto lavoro e riqualificazione del territorio. Peccato, occasione persa era un eccellente esempio di sviluppo sostenibile. Certo, ci rimane l’amaro in bocca, ma anche la rinnovata forza di lottare per dire sì ai validi progetti.

Fonte foto: Noticaribe

Pierre Cardin, video YouTube

Pierre Cardin su YouTube

Qui sotto Pierre Cardin con Rodrigo Basilicati

pierre cardin e rodrigo basilicati

PALAIS LUMIERE. Il Presidente Napolitano ha ricevuto le firme. Al Patriarca di Venezia consegna di altre 4.000

comunicato stampa e web
Comitato SI Palais Lumìere a Marghera
LE FIRME SONO ARRIVATE A ROMA AL PRESIDENTE NAPOLITANO. A Marghera la consegna di 4.000 firme per il Patriarca di Venezia.
Abbiamo avuto conferma dal Vice Capo di Gabinetto della Prefettura di Venezia che le prime 2.500 firme sono arrivate all’attenzione del signor Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano. Sono apposte in calce al Decalogo che contiene i dieci validi motivi per dire SI al progetto di Pierre Cardin.
28.01.2013 - Il Sindaco di Venezia Giorgio Orsoni riceve firme dal Comitato pro Palais Lumiere
I documenti, consegnati lo scorso 28 gennaio anche al signor Sindaco Giorgio Orsoni e al Presidente del Consiglio Comunale, hanno reso protagoniste due giovanissime esponenti del Comitato «Sì Palais Lumiere a Marghera». Asia e Siria, con lo sguardo orientato al futuro dei loro 13 e 16 anni, hanno condiviso fin dal primo momento i passi del Comitato. 
Sono firme “dal basso” dei cittadini – sottolineano i Fondatori del Comitato, non tanto in contrapposizione a quelle centinaia “dall’alto” dei promotori del NO, bensì raccolte in mezzo alla gente. A Piazzale Roma e mediante l’adesione spontanea dei 35 esercizi commerciali e artigianali. Firme lasciate dai cittadini che, nel progetto, vedono spiragli di futuro per il lavoro dei loro figli, ma anche per i loro familiari e amici che lavorano a Porto Marghera o in altri territori in crisi.
Il 18 maggio a Marghera, al termine della veglia diocesana “Lavoro è vita. Il dono dello Spirito a sostegno del lavoro”  che si terrà nella chiesa parrocchiale di Gesù Lavoratore, inizio ore 20.30, il Comitato consegnerà le circa 4.000 firme fino ad oggi raccolte al Patriarca di Venezia mons. Francesco Moraglia.
Con l’occasione il Comitato farà dono di un cofanetto de L’Ombra , liquore alla liquirizia, prodotto dalla omonima azienda con sede a Spinea. Il dono rappresenta un connubio tra artigianalità, ingredienti naturali prodotti e lavorati a mano e tradizione vetraia, visto che la scatola racchiude anche due preziosi bicchierini in Vetro di Murano.
Il Comitato, nel messaggio di consegna a mons. Moraglia, allegherà anche tutti i contributi ricevuti online da fine 2012. Tra questi c’è la UIL Chimici di Venezia, la FILLEA CGIL Metropolitana di Venezia, l’astrofisico veneziano di Cannaregio Alvio Renzini e quello del Presidente Roberto Turetta. Inoltre, verrà data evidenza alla partecipazione che va verso le 10.000 persone con i social network, grazie alla sinergia nel Coordinamento comitati SIamo Palais Lumiere che, a fine maggio, organizza un importante evento al Centro Le Grazie di Mestre.

Comitato “Sì Palais Lumiere a Marghera”


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Palais Lumiere. Osservazioni del “Comitato Sì Palais Lumiere a Marghera”

GRANDI NAVI  a Marghera comitato sì palais lumiere TRAM

OSSERVAZIONI protocollate il 28/1/2013

Al Prot. Gen. della Città di Venezia – rif. Prot. Gen. n.547283  (Note a fondo pagina. Versione che unisce in un unico testo, le due osservazioni presentate)

Oggetto: Osservazioni all’Accordo di Programma1, redatto ai sensi dell’art. 32 della L.R. 35/2001, tra Regione del Veneto2, Comune di Venezia e Concept Creatif Pierre Cardin SpA denominato Palais Lumière. 28 Gennaio 2013

a. Premesso che: 

  1. le persone cittadini e cittadine del “Comitato Sì Palais Lumiere a Marghera” (in breve “Comitato”) richiamano i principi fondamentali della Costituzione Italiana sul diritto al Lavoro agli articoli 1 e 3, nonché il Principio di Sussidiarietà in art. 118, che trova piena aderenza nel Trattato Europeo per un’Europa fondata sui diritti dei cittadini e da qualche anno, oltre che essere cittadini italiani, nonché veneziani e veneti, siamo anche cittadini europei;

  2. siamo nel nostro pieno diritto di partecipazione alla vita pubblica, come intesa nella Costituzione Italiana, nello Statuto della Regione Veneto al Titolo I, capo I, Articolo 5, comma 2 e nello Statuto del Comune di Venezia al Capo V, Articolo 29 sul Decentramento e la Partecipazione Popolare;

  3. il “Comitato” è formato da cittadini e cittadine residenti nella Città di Venezia e nel territorio metropolitano dell’hinterland veneziano, al quale collaborano oltre 30 esercizi di attività commerciali e/o artigianali, tra Venezia Città d’Acqua, Marghera e Porto Marghera, Mestre e Carpenedo, Marcon e, ultimamente, anche a Mira;

  4. tutti questi e molti altri, che non abbiamo alcuna pretesa di rappresentare, guardano con grande favore al Palais Lumiere, non solo per le motivazioni scritte nel “Decalogo”3, che hanno portato, fino ad ora, alla sottoscrizione di oltre 2.000 persone sotto ai 10 buoni motivi per dire Sì al Palais Lumiere in quanto vedono nel Palais Lumiere un faro di speranza per il lavoro e, ad esempio, non solo come opportunità per la Scuola di nuoto per i giovani che si può fare alla piscina olimpionica e non tanto per la nuova tratta della linea 2 Marghera > Venezia, passando per le aree Darsena, Fincatieri, VEGA 1 e 2 in progetto e zona interscambio dei “Pili” o per la formazione nell’Accademia della Moda, bensì perché intravvedono spiragli di futuro per il lavoro dei loro figli, ma anche per i loro mariti, familiari e amici che lavorano a Porto Marghera o in altri territori in crisi;

b01. visto e considerato che:

  1. LAVORO/occorre procedere con la tutela e lo sviluppo delle opportunità di lavoro per le imprese operanti contiguamente al perimetro del Palais Lumiere, a cui si unisce il suggerimento di valorizzare le attività e competenze pubbliche della Direzione Provinciale del Lavoro di Venezia;

  2. CENTRO IPERBARICO/inteso come importante Centro salvavite di Eccellenza Medica di Pronto Soccorso, ovvero quello rappresentato dalla “Camera Iperbarica” a cui si intende proporre di dare valorizzazione per il prestigio del territorio di Marghera/Venezia;

  3. QUALITA’ DELLA SICUREZZA IN EDILIZIA/per la costruzione di edifici in elevata altezza, innovativi e di pregio come il Palais Lumiere, esempio italiano/europeo di “Green Building”, di cui abbiamo ottenuto il gradito supporto di un professionista qualificato, che ha sottoscritto il “Decalogo” nel gazebo di Piazzale Roma dello dicembre e con il quale siamo in relazione di amicizia con sua collaborazione a titolo volontario;

  4. RECUPERO DELLA MEMORIA “MARIEGOLA” VENEZIANA IN EDILIZIA/ciò in doverosa memoria della maestria artigiana veneziana della “Schola dei Santi Tommaso Apostolo e Magno Vescovo dei mureri”, con la “Mariegola”4. Nel 1773 la Schola contava 345 capimaestri (in questo link vedere sotto alla lettera M) ed è rimasta attiva, con le regole tramandate di secolo in secolo, fino a inizi ‘800 per poi essere soppressa con la caduta della Repubblica Serenissima, visti i decreti napoleonici del 1806. L’Arte, così era definita, riuniva i mureri, ossia i muratori, artigiani specializzati nella costruzione di case e palazzi e al lavoro in altezza;

  5. TRAM e “GRANDI NAVI A MARGHERA”/da intendersi come due aspetti integrati di alto valore complesso, cioè ipercomplessi, per la valorizzazione urbanistica di una vasta area che rompe il diaframma/barriera tra Marghera/Città Giardino e Porto Marghera/Città del lavoro, tale ri-orientamento urbanistico avrebbe il fulcro in zona Darsena/Palais Lumiere/nuovo ponte strallato e con segni radianti di attenzione urbanistica verso: a. Nord-Ovest (progetto “Marghera DOCS5); b. Nord-Sud (progetti “Boulevard/Stecca” tra Via F.lli Bandiera e Via Elettricità”, poi anche il recente “Marghera Sud”/ex Vaschette); c. Sud-Nord (progetto variante “Piastra cavalcaferrovia” con interconnessione ciclopedonaltramferroviaria e viabilistica con Via Ca’ Marcello ). Questo tutto in ottica “nuovo lavoro” e “riqualificazione territoriale di qualità”.

b02. e visto che:

  1. nel corso del 2012 e anche del 2013 sono apparse, pubbliche in cartaceo e digitale, diverse notizie sul progetto Palais Lumiere a Marghera in testate regolarmente iscritte ai tribunali e disciplinate dai competenti ordini dei giornalisti, ma anche in siti non regolamentati, ovvero magazine e pubblicazioni web locali, nazionali e altri con sede non italiana, ma europea, ovvero ricadente nei territori che hanno ratificato il Trattato di Lisbona6;

  2. tali informazioni e opinioni pubbliche hanno spesso confuso la località di Marghera/Porto Marghera con l’area di “Venezia Città d’Acqua” e, per questo sono stati attribuiti significati paesaggistici e archeologici non corrispondenti alla realtà vera, cioè “fuori tema” e fuorvianti per l’opinione pubblica nazionale, europea ed internazionale;

  3. il Palais Lumiere non è solo una opportunità per la Scuola di nuoto che si può fare alla piscina olimpionica, oppure per la formazione nell’Accademia della Moda, bensì per tutte quelle persone che intravvedono spiragli di futuro per il lavoro dei loro figli, familiari e amici che lavorano a Porto Marghera o in altri territori in crisi;

  4. gli oltre 30 esercizi di attività commerciali e/o artigianali, tra Venezia Città d’Acqua, Marghera e Porto Marghera, Mestre e Carpenedo, Marcon e, ultimamente, anche a Mira,  sostengono il progetto Palais Lumiere a Marghera perché vedono nell’opera un faro di speranza per il lavoro;

c. si Osserva che,

in un Atto Integrativo, come Allegato all’Accordo di Programma, si possano prevedere i seguenti dispositivi:

  1. LAVORO/prevedere, nel medio periodo, di realizzare un nuovo Protocollo di Collaborazione tra la Città di Venezia8 e il Ministero del Lavoro9 al fine di incardinare/incanalare la P.A. alla gestione del flusso di manodopera specializzata locale e/o da formare/riconvertire del settore chimico-petrolifero e siderurgico in crisi a Porto Marghera nelle liste di Mobilità. In questo si ritiene strategica la centralità pubblica del Centro per l’impiego di Venezia10 che potrebbe operare con intese atte a valorizzare la gestione in Sussidarietà orizzontale e verticale, anche con le Agenzie per il Lavoro veneziane e/o con sede legale in Veneto, giustamente autorizzate dalla P.A., ovvero dal Ministero del Lavoro e riconosciute a livello istituzionale dalla Regione del Veneto;

  2. CENTRO IPERBARICO/individuare nelle “cupole” laterali nel progetto Palais Lumiere, come distribuite nell’area Parco pubblico, lo sviluppo – anche di ricerca di innovazioni tecnologiche e di nanotecnologica biomedica, della sede Convenzionata ULSS 12 veneziana (v. in http://www.ulss12.ve.it/583_0/default.ashx);

  3. QUALITA’ DELLA SICUREZZA IN EDILIZIA/su questo si unisce in “Allegato 01-d.3.” il Contributo dello Studio Saretta x SICUREZZA EDILIZIA” il prezioso contributo dell’arch. Francesco Saretta (iscritto nell’Albo CTU e Periti del Tribunale di Venezia con la specifica di Esperto in Materia di Sicurezza Cantieri e Ambiente di Lavoro oltre che specializzato in Due Diligente Immobiliare) e, come Osservazione, proponiamo di studiare come attivare sperimentalmente un innovativo indicatore che potrebbe, sommariamente, avere come caratteristica la “Sicurezza Edilizia di Qualità al cantiere Palais Lumiere: Riduzione rischi gravi e medio gravi nel lavoro in altezza, come obiettivo professionale, oltre che civico e di rilevanza/impatto socioculturale nella Città del Lavoro di Marghera/Venezia”, ovvero un indicatore volto ad attivare “best practice” certificabili grazie al supporto di quello che si propone come “Osservatorio Qualità e Statistica”, circa la riduzione possibile, tendenzialmente al di sotto del minimo statistico italiano, sui rischi da incidenti mortali o invalidanti nel lavoro in edilizia, gravi e medio gravi secondo tabelle INAIL nazionale;

  4. RECUPERO DELLA MEMORIA “MARIEGOLA” VENEZIANA IN EDILIZIA/si propone di inserire un testo che, partendo dall’esperienza veneziana della “Mariegola”, parli dell’opportunità/necessità circa la Civiltà del Lavoro a Porto Marghera, nel senso di un progetto di ricerca finalizzato ai lavoratori, di valore sperimentale ed innovativo volto a definire una Metodologia orientata a miscelare, da una parte, i processi di prevenzione virtuosi e, dall’altra, programmi di addestramento e formazione di assoluta avanguardia, anche facendo ricorso a tecniche visual/virtual, cioè simulazioni in ambiente digitale/domotico a tre dimensioni (vedasi esempi già realizzati per piloti di aeronautica civile e/o guida sicura mezzi di autotrasporto merci e persone pesanti e non);

  5. TRAM e “GRANDI NAVI A MARGHERA”11/per questa osservazione, considerata la sua ipercomplessità, si prova a spiegare in sintesi estrema che il volano dello sviluppo ruota attorno al Tram e all’esigenza manifestata dall’opinione pubblica, non solo della Città di Venezia, circa il ri-allocare la portualità da crociera attualmente in Marittima. Questi due aspetti, quasi in simbiosi, del Tram e delle “Grandi Navi a Marghera” sono offerti alla nostra attenzione grazie al Palais Lumiere, cioè ai nuovi fondi ricavabili grazie agli oneri di urbanizzazione e vendita delle aree pubbliche comunali di valore catastale e/o ai costi concordati come indicato in bozza Accordo di Programma. In merito a questo si osserva che il ramo/tratta della nuova linea TRAM 2, Marghera/Venezia si indirizza nell’ottica di Marghera nodo logistico centrato in Piazzale Giovannacci/fontana multicolore. Questa Osservazione è in sostanza mirata ad accelerare la fase di sviluppo della linea da Nord verso Sud (Terraferma di Venezia > Padova) per l’integrazione metropolitana della mobilità sostenibile con Venezia-Padova, come da intese passate siglate degli anni ’90 e poi anche dibattute nel veneziano a inizi 2000 (sulle quali merita approfondire il lavoro istituzionale svolto a Padova), nonché confermate di recente in chiave effettivamente metropolitana Venezia-Padova con Atti pubblici e, da Ovest verso Est (Marghera > Venezia), anche per risolvere, non solo, i problemi di attraversamento del Ponte della Libertà in caso di incidenti automobilistici. Le “Grandi Navi a Marghera” sono strettamente connesse come problematica in quanto il Comitato le correla nel cardine della “mobilità sostenibile” rappresentato dalla fermata strategica del Tram in Via delle Macchine/Darsena, ossia da prevedere come altro snodo logistico margherino di servizio al turismo da crociera che si propone di valutare come delocalizzare (anche parzialmente/sperimentalmente) in bacino Fincantieri dopo che sarà realizzato il ramo della tratta Linea 2 Marghera>Venezia;

d. si Osserva che:

  1. nella bozza di Accordo di Programma sarebbe necessario specificare, suggeriamo all’”Articolo 19 – Controversie”, che l’Amministrazione Comunale – d’intesa con i sottoscrittori dell’Accordo di Programma, può procedere anche verso terzi ricadenti nel territorio12 europeo del Trattato di Lisbona al fine di tutelare i beni comuni della Città di Venezia, nonché le istanze degli stakeholder13 economici europei, ovvero anche dei cittadini portatori di motivazioni collettive e interessi di sviluppo del lavoro nell’area produttiva di Porto Marghera e del territorio urbano di Marghera/Venezia.

NOTE

3Vedasi allegato pubblicato anche in https://palaislumieremarghera.wordpress.com/decalogo/

5Marghera DOCS è un progetto che riunisce sotto un nome comune i quattro locali dislocati nel tratto iniziale di via Fratelli Bandiera. I locali sono; Al Vapore, Il Principe, DiningRoom e La Gaia Scienza. Questo tratto della strada è una sorta di cerniera tra la zona della stazione di Mestre e il centro di Marghera e insiste su uno dei baricentri del futuro sviluppo della c.d. http://principemarghera.wordpress.com/2009/02/14/marghera-docs-strada-di-origine-controllata

7Vedasi allegato pubblicato anche in https://palaislumieremarghera.wordpress.com/decalogo/

8Pagina info su Direzione provinciale del lavoro (ex Ispettorato provinciale del lavoro) http://www.comune.venezia.it/flex/cm/pages/ServeBLOB.php/L/IT/IDPagina/7695

11Nel Comitato si sta valutando, con riflessioni insieme ad esperti dei sindacati dei lavoratori, l’impatto sull’occupazione ed ecologico positivo di sostenibilità urbana della nostra ipotesi che abbiamo chiamato “per le Grandi navi a Marghera”. La cosa/ipotesi sarebbe in ogni caso da mettere in funzione discriminante, nel senso di basarla sulla condizione, suggerita dal Comitato come linea fondamentale, mirata all’alimentazione elettrica in periodo di sosta delle navi a Marghera. In questo senso vengono qui criticate ipotesi negative di trasferimento grandi mezzi navali per il trasporto persone che, nella fase di sosta, producano emissioni gassose in atmosfera. Inoltre, come vantaggi in ipotesi, si evidenzia anche la convenienza economica da considerare nelle ipotetiche contestuali operazioni – sempre nella fase di sosta – circa la manutenzione navale da crociera, ovvero possibilità concreta di “economie di scala”. Cioè, si ritiene che si possa valorizzare l’industria italiana e le maestrie del lavoro in Venezia/Marghera, orientandoci a “sfruttare” la logistica, la manodopera, le attrezzature/gru e i macchinari specialistici dell’industria cantieristica navale contigua. Ciò sull’esempio, di altro genere, ma abbastanza calzante, di quanto interiorizzato in Comune di Padova da APS Holding SpA con le officine del Tram. Nell’esempio a Padova, che riteniamo stia facendo scuola per la P.A. locale europea, hanno saputo non solo riqualificare e ampliare il lavoro con nuovo personale, nonché sviluppare nuovo know-out aziendale, ma anche dare prova efficace ed interessante delle potenzialità offerte con le modalità di cooperazione territoriale/settore mobilità pubblica. Questo sta avvendendo secondo il Principio Nazionale ed Europeo di Sussidiarietà. La Sussidiarietà si è manifestata in senso verticale locale-padovana/europea e, nel senso orizzontale tra stati italo/francese attorno al brevetto “Translor”. Tale tecnologia è sviluppata dalla Lohr, dal 2012 di proprietà di Alstom (51%) e del Fonds stratégique d’investissement di proprietà dello stato francese (49%). http://it.wikipedia.org/wiki/Translohr

12Dopo essere stato ufficialmente firmato il 13 dicembre 2007 dai capi di Stato dei paesi europei, il trattato di Lisbona è entrato in vigore il 1° dicembre 2009. Ciascuno Stato membro dell’UE lo ha ratificato con una procedura che varia da un paese all’altro a seconda del rispettivo sistema costituzionale. Per ulteriori informazioni sulla procedura di ratifica dei vari stati cliccare sulla mappa interattiva pubblicata in: http://europa.eu/lisbon_treaty/countries/index_it.htm

13L’individuazione e la scelta degli stakeholder rappresenta un passaggio fondamentale nella “relazione pubblica” che si vuole attivare con la propria comunità. Letteralmente stakeholder (“to hold a stake”) significa possedere o portare un interesse, un titolo, inteso (quasi) nel senso di un “diritto”. In sostanza, lo stakeholder è un soggetto (una persona, un’organizzazione o un gruppo di persone) che ritiene di detenere un “titolo” per entrare in relazione con una determinata organizzazione. Un soggetto le cui opinioni o decisioni, i cui atteggiamenti o comportamenti, possono oggettivamente favorire od ostacolare il raggiungimento di uno specifico obiettivo dell’organizzazione. Gli stakeholder possono essere suddivisi in tre macro-categorie: istituzioni pubbliche: enti locali territoriali (comuni, province, regioni, comunità montane, ecc.), agenzie funzionali (consorzi, camere di commercio, aziende sanitarie, agenzie ambientali, università, ecc.), aziende controllate e partecipate; gruppi organizzati: gruppi di pressione (sindacati, associazioni di categoria, partiti e movimenti politici, mass media), associazioni del territorio (comitati, associazioni culturali, ambientali, di consumatori, sociali, gruppi sportivi o ricreativi, ecc.); gruppi non organizzati: cittadini e collettività (l’insieme dei cittadini componenti la comunità locale) per approfondire vedasi in: http://www.urp.gov.it/Sezione.jsp?idSezione=783

Palais Lumiere. Punto Tecnico della situazione (a febbraio 2013)

La fase attuale avviene dopo la pubblicazione della Variante Urbanistica  e la presentazione delle Osservazioni. La successiva delibera di Consiglio Comunale riguarderà la presa d’Atto e/o le controdeduzioni alle Osservazioni eventualmente pervenute dalle persone aventi interesse a presentarle.

Il Comitato, oltre che aver presentato le Osservazioni che si riportano qui sotto, ha consegnato le prime 2.488 sottoscrizioni al Decalogo. Ciò è avvenuto il 28 Gennaio e i plichi delle firme, sui 10 motivi per dire sì al progetto Palais Lumiere, sono stati consegnati al signor Sindaco della Città di Venezia e al Presidente del Consiglio Comunale. Anche alla Prefettura di Venezia che ha garantito l’inoltro alla Presidenza della Repubblica.

La prossima Deliberazione del Consiglio Comunale di Venezia non dirà Sì al Palais Lumiere, ma solo alla valutazione delle Osservazioni presentate dagli aventi il diritto a farlo. Quando sarà firmato l’Accordo di Programma definitivo, il Consiglio Comunale sarà coinvolto nella ratifica dell’Accordo (in 30 giorni da stipula, pena decadenza del provvedimento ai sensi dello Statuto e leggi vigenti).

Successivamente, la Regione provvederà, in considerazione della Dichiarazione di Interesse Regionale, alla pubblicazione nel BUR dell’Accordo sottoscritto.

Lettera Aperta al prof. Salvatore Settis

Lettera Aperta al prof. Salvatore Settis sull’intervento “la Repubblica”  28/12/2012: “Se tocca alla Francia salvare Venezia dai barbari”. 


Illustrissimo prof. Salvatore Settis,

nel porgere il saluto con spirito di dialogo costruttivo, desideriamo replicare, come cittadini residenti nella Città di Venezia e nel territorio metropolitano dell’hinterland veneziano, al Suo intervento su “la Repubblica” dello scorso 28 dicembre da titolo: “Se tocca alla Francia salvare Venezia dai barbari”.

Abbiamo preferito mettere da parte la polemica sui “barbari”, ma, se serve non ci tiriamo indietro a portare il nostro contributo su tale termine che Lei ha usato, però dovrebbe specificare i soggetti perché non si capisce a chi intende attribuire l’appellativo in così virulenta forma spregiativa.

Noi proviamo a replicare consapevoli dei nostri limiti, ma determinati a richiamare i principi fondamentali della Costituzione Italiana sul diritto al Lavoro agli articoli 1 e 3, nonché il Principio di Sussidiarietà in art. 118, che trova piena aderenza nel Trattato Europeo* per un’Europa fondata sui diritti e la partecipazione dei cittadini, visto e considerato che siamo anche cittadini europei, poiché, il 31 luglio 2008, il Parlamento Italiano ha ratificato il “Trattato di Lisbona”.

Ma anche ci rivolgiamo a Lei nel nostro pieno diritto di partecipazione alla vita pubblica, come intesa nello Statuto della Regione Veneto al Titolo I, capo I, Articolo 5, comma 2 e nello Statuto del Comune di Venezia al Capo V, Articolo 29 sul Decentramento e la Partecipazione Popolare.

Quindi, l’oggetto della questione è il progetto Palais Lumiere a Marghera e fa riferimento alla recente intesa “Accordo di Programma”, raggiunta in attuazione della Delibera Comunale del 23 luglio 2013 che ha dato mandato al signor Sindaco di Venezia di sottoscrivere tale bozza di Accordo ai sensi dell’articolo 21, comma 3 dello Statuto Comunale.

Proprio per dare concretezza burocratica pubblica ai diritti previsti nello Statuto di Venezia e nel rispetto del principio territoriale verticale e orizzontale di Sussidiarietà, lo scorso 28 gennaio abbiamo portato a Ca’ Farsetti, nelle mani delle Autorità di Venezia, cioè del signor Sindaco Giorgio Orsoni e del Presidente del Consiglio Comunale Roberto Turetta, le nostre due Osservazioni che vertono su alcuni aspetti che ci stanno a cuore. Poi, sempre nel pomeriggio del 28/1, abbiamo consegnato il plico delle firme anche in Prefettura di Venezia, il cui Capo di Gabinetto ci ha confermato che ci farà avere la lettera di inoltro alla Presidenza della Repubblica.

Per noi sono molto importanti le questione della difesa dei posti di lavoro esistenti a Porto Marghera e lo sviluppo di innovazione tecnologica per favorire la riconversione di professionalità a rischio del settore chimico-petrolifero e siderurgico. Poi daremo i nostri contributi tecnici sulla tutela dell’ambiente e la riqualificazione del paesaggio degradato delle ciminiere spente e torri industriali in avanzato declino industriale.

Anche sulla mobilità sostenibile del tram che vogliamo vedere crescere, di identica tecnologia eco sostenibile “Made in Europe” di matrice francese, tra Venezia e Padova e con enormi benefici per lavoratori pendolari e turismo per Marghera, Malcontenta, Mira e tutta la Rivera del Brenta. Poi abbiamo delle osservazioni sulle energie rinnovabili anche per la piscina olimpionica pubblica con 2.500 posti in tribuna prevista al Palais Lumiere e che Marghera sollecita da decenni.

Infine ci teniamo al tema della sicurezza per l’Edilizia Green Building. Ciò in doverosa memoria della maestria artigiana veneziana della “Schola dei Santi Tommaso Apostolo e Magno Vescovo dei mureri”, con la “Mariegola”. Nel 1773 la Schola contava 345 capimaestri ed è rimasta attiva, con le regole tramandate di secolo in secolo, fino a inizi ‘800 per poi essere soppressa con la caduta della Repubblica Serenissima, visti i decreti napoleonici del 1806.

L’Arte, così era definita, riuniva i mureri, ossia i muratori, artigiani specializzati nella costruzione di case e palazzi e al lavoro in altezza. Noi siamo interessati all’obiettivo civico e di impatto sociale di ridurre al minimo statistico i rischi sul lavoro, ma con processi di prevenzione virtuosi e metodologie formative di assoluta avanguardia.

Insieme alle Osservazioni del Comitato, consegneremo le oltre 2.000 firme raccolte sul nostro Decalogo con i 10 validi motivi per dire sì al Palais Lumiere. Le daremo al signor Sindaco e al Presidente del Consiglio Comunale di Venezia dalle mani di Asia, una ragazza di 12 anni che ha condiviso fin dal primo momento tutti i passi del Comitato e che è stata inserita come “Fondatrice Young”.

Lunedì 28 gennaio la nostra delegazione ha portato il plico delle sottoscrizioni anche in Prefettura, chiedendo al signor Prefetto di Venezia, come Organo decentrato dello Stato, di trasmetterle al signor Presidente della Repubblica on. sen. Giorgio Napolitano.

Le nostre sono firme “dal basso” dei cittadini. Come noi abbiamo rispetto per le firme “dall’alto” raccolte qua e là a scopo di Appello al signor Presidente della Repubblica, chiediamo pari rispetto per le nostre, raccolte nelle piazze della Città e anche mediante l’adesione spontanea di oltre 30 esercizi commerciali e artigianali.

Abbiamo iniziato a raccoglierle lo scorso 15 dicembre in Piazza Mercato nella Città Giardino, poi a Piazzale Roma e a fine 2012 eravamo già a 1.000. Come i Mille di Garibaldi ci siamo chiamati e con donne quasi animate da spirito mazziniano. Sono mamme determinate che guardano con grande favore al Palais Lumiere, non solo come opportunità per la Scuola di nuoto che si può fare alla piscina olimpionica o per la formazione nell’Accademia della Moda, bensì perché intravvedono spiragli di futuro per il lavoro dei loro figli, ma anche per i loro mariti che lavorano a Porto Marghera o in altri territori in crisi.

Lei crediamo possa comprendere cosa possa significare perdere il posto di lavoro al giorno d’oggi. Ormai, le cronache italiane, sono mesi e mesi che iscrivono all’ordine del giorno dell’opinione pubblica il dolore delle perdite di vite umane. Persone disperate, prese dalla vergogna dei debiti per mutui e quant’altro, sommerse da disagio e sofferenza psichica per via della mancanza di liquidità a tirar su la famiglia o a mandare avanti piccole imprese per assicurare il necessario per l’azienda e le buste paga ai salariati.

Noi, di queste cose delicate ne parliamo con moderazione nelle occasioni di incontro e in ambito facebook. Il Comitato ha oltre 400 amicizie in facebook e, grazie ai gruppi di partecipazione avviati con il social network, puntiamo a raggiungere il prossimo obiettivo delle 3.000 firme per inizi febbraio.

Le piccole attività esercenti che raccolgono le firme insieme a noi, vedono nel Palais Lumiere un faro di speranza per il lavoro. Stanno dando un significativo apporto come punti raccolta delle firme sparsi tra Venezia Città d’Acqua, Marghera e Porto Marghera, Mestre e Carpenedo, Marcon e, ultimamente, anche a Mira.

Ora la salutiamo confidando in un suo feedback, anche in facebook all’indirizzo web che vede sotto o in un blog che proponiamo a “la Repubblica”, o al gruppo “geolocal”, di creare, per facilitare il dialogo con i lettori circa gli interrogativi aperti.

La informiamo che, nella lettera tipo questa in procinto di essere tradotta in francese per l’”Académie des Inscriptions et Belles-Lettres”** di Parigi”, al Presidente prof. MAHÉ Jean-Pierre, Henri, Marie***, allegheremo eguale invito che facciamo, infine, qui di seguito.

Ci farebbe molto piacere averVi nostri ospiti per una riunione di dialogo costruttivo a Marghera con proposta, in ipotesi ciò non fosse possibile, di poter organizzare insieme una teleconferenza chiedendo la disponibilità della sala conferenze multifunzionale al VEGA Parco Scientifico Tecnologico di Marghera, oppure altra sede nel territorio veneziano.

In attesa di un Suo gradito feedback,

inviamo rispettosi omaggi

“Comitato Sì Palais Lumiere a Marghera”
www.facebook.com/comitato.palaislumiere

p.s. Invitiamo a diffonderla poiché riteniamo di avere il “diritto di replica”. SIamo cittadini e cittadine che portano motivazioni collettive per lo sviluppo del Lavoro nel territorio di Marghera/Venezia, nell’hinterland metropolitano veneziano e nel Veneto.

*http://www.politichecomunitarie.it/comunicazione/16055/italia-ratifica-trattato-u

**http://it.wikipedia.org/wiki/Acad%C3%A9mie_des_inscriptions_et_belles-lettres

***http://www.aibl.fr/membres/academiciens-depuis-1663/article/mahe-jean-pierre-henri-marie?lang=fr           ]

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Contributo sul Palais Lumiere di Roberto Turetta, Presidente del Consiglio Comunale di Venezia

Riceviamo e pubblichiamo il contributo del Presidente del Consiglio Comunale di Venezia. In fondo pagina abbiamo inserito alcuni approfondimenti circa il Consiglio Comunale, articolo 5. Consigliamo Maggiore dettaglio da leggere qui nello Statuto di Venezia, intesa come Città/Comune. Per avere una parziale panoramica delle posizioni varie, invitiamo ad approfondire nella pagina “Sì e No” di questo blog   http://www.palaislumieremarghera.wordpress.com/(Sì.No)

Palais Lumière: al Comune deve interessare che venga realizzato e fatto bene; incassare soldi per le aree e per gli oneri di urbanizzazione per un’incompiuta sarebbe una sconfitta.

Quando muovevo primi passi all’interno dell’Amministrazione Comunale, fui illuminato da una breve ma efficace sentenza di un dirigente, ovviamente architetto: “Caro Turetta”, mi disse sorridendo ma lasciando intendere che dovevo farmene una ragione, “gli architetti sono un po’ particolari: si innamorano di qualsiasi cacchetta (usò proprio questo termine!) che fanno loro e, di converso, biasimano e denigrano qualsiasi cosa sia progettata, pensata o realizzata da altri…insomma, con loro più che con gli altri, bisogna armarsi di pazienza!”

A distanza di quindici anni, per l’ennesima volta, mi trovo a ringraziare quel dirigente per l’avvedutezza del suo consiglio di cui appuro la fondatezza anche nelle motivazioni che muovono alcune personalità artistiche e/o di settore relativamente al Palais Lumière.

Ovviamente non cado nel tranello di dibattere sull’estetica, sulla “compatibilità” con altre infrastrutture e con il contesto storico ambientale: come per qualsiasi opera o intervento, anche per il Palais Lumiere ci sono enti preposti che dovranno – alcuni si sono già espressi positivamente – pronunciarsi. Insomma, ora saranno vagliati l’opera ed i relativi requisiti, dal possesso delle aree al “piano industriale”, dal cronoprogramma dei lavori alla compatibilità con infrastrutture. Non credo sia giusto che tale valutazione venga influenzata da giudizi legittimi nell’espressione ma avulsi dalla competenza e dalla responsabilità. Giudizi che, tra l’altro troppo spesso, sono preventivamente omologati al diniego, sia che provengano da realtà cittadine, sia che arrivino da blasonate fonti mediatiche, rispetto alle quali viene naturale pensare a quali interessi rispondano.

In quanto Consigliere Comunale – e cittadino – ritengo necessario valutare le potenzialità del progetto Palais Lumiere quale occasione di riqualificazione di un’area strategica, sottovalutata nella capacità di trasmettere degrado nelle aree limitrofe che stanno cercando, con fatica ma anche con tenacia, il rilancio. In quanto amministratore devo stare accorto che quest’operazione non comporti una speculazione – immobiliare e finanziaria – a scapito della qualità della vita della città, in particolar modo di terraferma, e, soprattutto non comprometta ma accompagni dandone ulteriore slancio, le trasformazioni cui sta andando incontro, ovviamente senza creare un precedente rispetto le conformità di destinazione d’uso dell’area.

E, sinceramente, sono convinto che questa città, QUALORA TUTTE LE CONDIZIONI CHE SARANNO RICHIESTE DALLA CONFERENZA DEI SERVIZI FOSSERO A POSTO, può soltanto trarre giovamento dalla trasformazione che comporterebbe la realizzazione del Palais Lumiere. E’ chiaro che un’opera del genere sposta il baricentro della città di terraferma e contribuisce ad influenzare la tipologia dei servizi e della vita sociale della città: ma basta guardare fisicamente la situazione attuale per farsene una ragione e dedurne che la città ha solo da guadagnarne.

Così come è evidente a tutti il positivo effetto domino che tale insediamento avrebbe nel contesto, incentivando la riqualificazione della zona fino a via Fratelli Bandiera: dopo vent’anni di moltissimi esercizi verbali ma di pochissimi segnali concreti, per la prima volta, c’è la possibilità di avviare un processo organico di trasformazione di tutta l’edilizia e le infrastrutture portando a compimento il miraggio (chiamarlo obiettivo ormai potrebbe risultare beffardo…) di via Fratelli Bandiera come “boulevard urbano” d’accesso alla città come l’aveva definito Roberto D’Agostino, presentando la Variante alla Città Giardino… Si potrebbe puntare ad una riqualificazione in grado di dividere – una volta per tutte – la viabilità urbana da quella dedicata alla logistica e al trasporto collegato alle attività produttive, dando il giusto dimensionamento a via dell’Elettricità ed alla viabilità di servizio connessa.

Ed altrettanto evidente risulta il processo di integrazione nella città al di qua ed al di là del cavalcaferrovia, nonché, tramite il passaggio del tram, della completezza dell’offerta di trasporto pubblico su Venezia e sulla possibilità della valorizzazione del trasporto pubblico, ottimizzando il potenziale del park scambiatore in zona Panorama già realizzato e quello in via di realizzazione su via Cafasso previsto nell’accordo di programma delle Vaschette.

E poi, cosa assolutamente positiva è costituita dalla perfetta coincidenza di contenuti sulla previsione urbanistica dell’area che già di suo prevedeva piani di recupero e destinazioni coincidenti; ovviamente, ma sarebbe ipocrita rinunciarvi per questo, ne vengono ingigantite le dimensioni, ma se ci fossero state le condizioni socio economiche, comunque, in quell’area, sarebbe state fatte meno cubature (probabilmente con analogo uso di aree del territorio) per quelle stesse destinazioni previste per il Palais Lumière, e non per altro…

Non posso astenermi dal rimarcare chiaro alcuni concetti ovvii ma, forse, alla luce di alcuni interventi riportati dagli organi di stampa, non pleonastici. Incassare soldi per le aree e per gli oneri di urbanizzazione per un’incompiuta equivarrebbe ad una sconfitta. Partendo da questa considerazione, si fa fatica a capire la ratio con cui, anche in questi giorni, viene riportato il dibattito sui media relativamente all’operazione promossa da Pierre Cardin.

L’Amministrazione Comunale, a conferma di quanto deliberato dal Consiglio Comunale lo scorso 23 luglio a larghissima maggioranza, ha pubblicato il 28 dicembre l’avviso (on line sul sito istituzionale dallo stesso giorno) sull’Accordo di programma, ai sensi dell’art. 32 della Legge Regionale 35/2011, tra Regione Veneto, Comune di Venezia e Concept Creatif Pierre Cardin SpA, denominato Palais Lumière.

L’Accordo di programma e i relativi atti sono depositati sia presso gli uffici comunali di Urbanistica di viale Ancona 59 cosiddetta ex Carbonifera) sia nel Centro servizi della Provincia in via Forte Marghera. Chi vuole può presentare osservazioni entro il 28 gennaio.

Coerentemente si stanno compiendo gli atti, previsti dalla legge e contemplati nei processi partecipativi e regolamentati anche nella nostra Amministrazione Comunale: il dovere di un ente locale è, e resta, infatti, quello di garantire lo sviluppo e la vivibilità del proprio territorio, dando la possibilità alle opportunità che vengono a crearsi, di concretizzarsi, nel pieno rispetto delle regole.

Il Palais Lumière non è assolutamente la panacea strutturale del Bilancio del Comune di Venezia: il Palais Lumière è fondamentalmente una potenziale opportunità per ridisegnare e dare “la sveglia” a Mestre e a Marghera e all’intero sistema infrastrutturale a cavallo e a sud della ferrovia, un’opportunità di enorme traino per la città e per i suoi cittadini. Qualora Con-cept Creatif Pierre Cardin SpA, ovvero il soggetto promotore, rispondesse alle condizioni poste dalla Conferenza dei Servizi e cominciasse ad acquisire le aree e – successivamente – a versare, come impone la legge italiana, gli oneri di urbanizzazione, in quel caso – e solo in quella annualità – ci sarà la conseguente entrata inserita nel Bilancio del Comune di Venezia. Non è la fine del mondo se ciò non è avvenuto nel 2012. E’ logico che prima ciò avviene e prima entra in movimento la macchina organizzativa e realizzativa. E prima quest’opera potrà diventare da potenziale opportunità a volano di trasformazione per la nostra città.

E’ importante, quindi, non avere troppa fretta e non limitarsi ad introitare risorse che avrebbero risolto un problema legato al bilancio comunale dell’anno in corso per crearne, però, un altro cioè l’ennesima incompiuta destinata a non essere ultimata per mancanza di risorse o, peggio ancora, per non avere tutti i requisiti necessari in ordine. Sono convinto che, se saranno usate con saggezza ed accortezza le prossime settimane, al momento del bisogno, il Consiglio Comunale farà la sua parte con senso di responsabilità, come sempre, d’altronde.

L’importante è che nessuno perda la testa o metta in discussione quanto concordato e sancito con atti formali e quanto previsto dalla legge. Se così non fosse, sarebbe meglio, per tutti, scoprirlo subito e possibilmente non dalle colonne di un giornale o da un servizio televisivo… ma da atti veri, perché le amministrazioni pubbliche e i soggetti con cui esse devono interagire per piani di recupero ed accordi di programma si “parlano” con quelli, di solito e di norma. Il Palais Lumière, se veramente lo vogliamo, alla città serve solo realizzato nella sua interezza con tutti gli annessi e connessi fatti per bene: l’incasso di vendite di aree e la riscossione del pagamento di oneri di fronte ad un’incompiuta costituirebbero la sconfitta della città e, in proporzione, il sollievo di pochissimi soggetti. E non ne varrebbe assolutamente la pena.

Roberto Turetta

Roberto Turetta, “Margherino DOC”, prima è stato Presidente della Municipalità di Marghera dal 2000 al 2005. Poi Consigliere Comunale dal 2005 al 2010 per assumere poi il ruolo di Presidente del Consiglio Comunale di Venezia.

Recapiti Istituzionali c/o Presidenza del Consiglio email presidenza.consiglio@comune.venezia.it – Venezia: Ca’ Farsetti San Marco, 4136 – 30124 Venezia – tel. 041 274.8040, fax 041 274.8875 – Terraferma: Via Palazzo, 1 – 30170 Mestre, tel. 041 274.9402, fax 041 274.9401

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Cos’è il Consiglio Comunale di Venezia?

articolo 5 dello Statuto del Comune di Venezia competenze del Consiglio Comunale

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pdf Statuto del Comune di Venezia

Il Consiglio comunale di Venezia è composto dal Sindaco e da 46 Consiglieri comunali. Le elezioni amministrative hanno avuto luogo nel turno elettorale del 28 e 29 marzo 2010. La durata del mandato è di 5 anni. Il Consiglio è l’organo di indirizzo e di controllo politico-amministrativo del Comune. Approva gli atti fondamentali della politica comunale e ne definisce gli obiettivi che la Giunta comunale è tenuta ad attuare. E’ dotato di autonomia funzionale e amministrativa che viene esercitata con norme regolamentari che fissano le modalità attraverso le quali fornire servizi, attrezzature, risorse finanziarie e proprie strutture. Le attività del Consiglio comunale si svolgono in sede di Consiglio comunale e all’interno di apposite Commissioni consiliari che hanno funzioni istruttorie, referenti e di controllo. Il Consiglio comunale è convocato e presieduto dal Presidente del Consiglio. Le sedute sono aperte al pubblico e si svolgono, di norma, il lunedì pomeriggio presso il salone di Ca’Loredan (S. Marco 4136). Le sedute del Consiglio possono essere seguite in diretta alla voce direttaconsiglio. Inoltre, consultando l’archivio delle sedute, è possibile visionare il video integrale, l’ordine dei lavori, il resoconto di tutte le sedute, nonché effettuare ricerche personalizzate per anno, seduta, ordine dei lavori, relatore e per parola. Le sedute delle Commissioni, salvo casi eccezionali, sono pubbliche e si svolgono presso le salette consiliari di Ca’ Farsetti o del Municipio di Mestre (via Palazzo 1). L’attività delle Commissioni consiliari (ordine dei lavori, tabella presenze, resoconto sintetico e verbale) è consultabile nel sito internet del Comune, nelle pagine istituzionali del Consiglio comunale. I Consiglieri si costituiscono in Gruppi consiliari che al loro interno eleggono un Capogruppo. La Conferenza dei Capigruppo collabora con il Presidente del Consiglio nella programmazione e nell’organizzazione dei lavori del Consiglio. I Consiglieri hanno diritto di iniziativa per la presentazione di proposte di deliberazione che riguardano le materie di competenza del Consiglio comunale stabilite dalla legge. Possono presentare al Sindaco e, per competenza, agli assessori interrogazioni e interpellanze. Possono presentare al Sindaco e alla Giunta mozioni al fine di promuovere un dibattito in Consiglio su una questione determinata.

In sede di Consiglio possono approvare ordini del giorno. Hanno diritto di ottenere dagli uffici comunali e dalle aziende ed enti partecipati, tutte le notizie e le informazioni utili all’espletamento del loro mandato. Tutta l’attività dei precedenti mandati è reperibile selezionando, nell’home page delle pagine istituzionali del Consiglio comunale, la voce archivio mandati precedenti.

 

Contributi video YouTube della raccolta firme a Piazzale Roma dicembre 2012

youtube trasparente

Marghera contro Venezia? Manco a pensarlo noi siamo con la gente di Venezia. Palais Lumiere! NO a fabbriche abbandonate e arrugginite

Marghera contro Venezia? Manco a pensarlo… noi siamo cittadini e cittadine veneziani che stanno con la gente di Venezia!

Leggi e vedi i video dei messaggi che ci hanno lasciato alcuni veneziani:

Quindi, diciamo W il TRAM che si farà con il Palais Lumiere nella nuova tratta Marghera < > Venezia, con la prospettiva di arrivare presto alla linea tramviaria metropolitana Venezia  < > Padova…

Via le fabbriche abbandonate e arrugginite per far posto all’innovazione tecnologica, ma anche rinnovare le attuali e trasformarle in “fabbriche sostenibili” con la riqualificazione delle persone occupate e nuove assunzioni.

Noi diciamo Sì a nuove costruzioni, come quella del Palais Lumiere a Marghera, al 100% con energia sostenibile (eolica, solare e geotermica) e a nuovi innovativi stabilimenti che possano rilanciare in chiave “eco” le fabbriche funzionanti esistenti, Sì alla qualità del lavoro dei lavoratori e delle lavoratrici.

W la Marghera del III Millennio 😉

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Avviso pubblicazione Accordo Programma Comune di Venezia, Regione del Veneto e Concept Creatif Pierre Cardin SpA su Palais Lumiere

ATTI Pubblica Amministrazione veneta banner comitato sì palais lumiere margheraL’Accordo di Programma per il Palais Lumiere, con gli atti allegati  sono depositati in libera visione presso la Direzione Sviluppo del Territorio ed Edilizia, Ufficio Urbanistica del Comune di Venezia, nella sede di Viale Ancona 59 a Mestre.

Chiunque, entro il 28 GENNAIO 2013, può presentare (in carta semplice al Protocollo Generale del Comune) osservazioni all’Accordo di Programma, redatto ai sensi dell’art. 32 della L.R. 35/2001, tra Regione del Veneto, Comune di Venezia e Concept Creatif Pierre Cardin SpA dell’opera Palais Lumière in progetto di realizzazione a Marghera.

Tale Accordo discende dalla Deliberazione del Consiglio Comunale n. 61 del 23/07/2012 con il quale è stato dato mandato al Sindaco a sottoscrivere l’intesa per la quale era stata indetta apposita Conferenza di Servizi che si è tenuta il 21/12/2012 per l’esame del programma degli interventi previsti dal progetto. Nella Conferenza di Servizi sono stati raccolti i pareri degli enti coinvolti e si è verificata la possibilità di un consenso unanime di tali enti.

Il Comitato segnala che ha aggiornato la sezione di questo sito dedicata ai documenti ufficiali sul Palais Lumiere.

DELIBERE SU PALAIS LUMIERE A MARGHERA

ATTI VARI SU PALAIS LUMIERE A MARGHERA

2012 12 21 Avviso pubblicazione Accordo Programma Comune di Venezia e Concept Creatif Pierre Cardin SpA su Palais Lumiere